L’essere umano, in questa comune definizione che noi chiamiamo realtà, è l’unico essere vivente ad avere possibilità di scelta, il famoso libero arbitrio. Se rinuncia ad esercitarlo per sua decisione, perché a tal fine condizionato o per qualsivoglia ragione, finirà per obbedire, come tutto il resto del sistema, alla legge di conservazione delle energie, adagiandosi alla stato sostenibile con il minor dispendio energetico. Ciò si traduce, adagiarsi nella preconfezionata e controllata esistenza, lasciando che questa grande possibilità di sperimentazione ed evoluzione che è il dono della vita gli scivoli tra le dita.
Una celebre frase recita: “La vita è quella cosa che ci accade, mentre siamo impegnati a fare altri progetti”. A. De Mello
L’uomo è chiamato a fare una scelta a scoprire ed esercitare la sua forza di volontà. C’insegnano sin dalla nascita ciò che è reale o non lo è, ciò che è giusto o sbagliato. Le dinamiche di controllo, gli schemi comportamentali interni e tutti i meccanismi legati all’indispensabile strutturazione dell’io e super-io, sono elementi fondamentali per l’esistenza e la sussistenza stessa di un piano comune di interazione morale, psichica e sociale. Una volta strutturata la compagine interazionale di comunitaria struttura, l’uomo sarebbe chiamato ad andare oltre. A cercare in se ciò che non gli è stato insegnato, ciò che nessuno può trasmetterli, dovrebbe iniziare a “conoscere se stesso”.. Alcuni esseri umani “sentono” il ciclo nascita morte fondamentalmente incompleto e riduttivo e magari si identificano nel celebre turbamento Dantesco: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita.”
Quando ciò accade l’essere divino che è in noi si sta manifestando, chiede, reclama la necessaria attenzione, il Sacro bussa alla porta del nostro essere soprannaturale… e qui è l’ostacolo! Soprannaturale qualcosa che la nostra complessa struttura psichica non è “addestrata” a sperimentare, qualcosa che i nostri sensi, quelli su cui basiamo la comune interazione non esperisce, dunque la nostra razionalità sovrana istantaneamente cataloga come non attendibile. Ma… la possibilità che la nostra percezione sensoriale ordinaria sia limitata come quella degli altri organi sensori non apre la porta a nessun dubbio?
Un significativo numero di persone accetta che mistici e Santi abbiano trovato la “connessione” con il Divino, ma certo loro sono Santi è normale, Dio o comunque vogliamo chiamare l’Essere indefinibile che la nostra mente non può comprendere, esiste solo per loro! Per tutti gli altri esseri umani Dio è morto:
“Dio non è mai morto, è l’uomo che continua a morire ogni giorno, credendo di vivere e ingozzandosi di speranza.”
Un giorno un Sacerdote cattolico mi disse: “Non è mai Dio ad allontanarsi da noi, ma siamo noi ad allontanarci da Lui”.
Fermatevi ad osservare una piantina che è nata e vive tra i mattoni di un marciapiede, la vita si è manifestata in un improbabile e angusto spazio. La nostra piantina manifesta la sua “inconsapevole volontà di vita” che trova la sua ragion d’essere nella forza Divina Creatrice che l’ha spinta ad esistere. Forse molti esseri umani hanno dimenticato quello spirito vitale, forse hanno perso ciò che quella piantina connessa con il Divino ricorda, forse molte persone si trascinano in una esistenza triste e insoddisfacente perché hanno dimenticato ciò che quella piantina nella sua totale inconsapevolezza conosce: l’energia Divina che anima tutto l’universo.
Sperimentare il Sacro può aiutarci a ricordare ciò che la “piantina” non ha mai dimenticato, può guidarci a rianimare la nostra essenza Divina al fine di modificare il nostro vissuto.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”
Marcel Proust
Una celebre frase recita: “La vita è quella cosa che ci accade, mentre siamo impegnati a fare altri progetti”. A. De Mello
L’uomo è chiamato a fare una scelta a scoprire ed esercitare la sua forza di volontà. C’insegnano sin dalla nascita ciò che è reale o non lo è, ciò che è giusto o sbagliato. Le dinamiche di controllo, gli schemi comportamentali interni e tutti i meccanismi legati all’indispensabile strutturazione dell’io e super-io, sono elementi fondamentali per l’esistenza e la sussistenza stessa di un piano comune di interazione morale, psichica e sociale. Una volta strutturata la compagine interazionale di comunitaria struttura, l’uomo sarebbe chiamato ad andare oltre. A cercare in se ciò che non gli è stato insegnato, ciò che nessuno può trasmetterli, dovrebbe iniziare a “conoscere se stesso”.. Alcuni esseri umani “sentono” il ciclo nascita morte fondamentalmente incompleto e riduttivo e magari si identificano nel celebre turbamento Dantesco: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita.”
Quando ciò accade l’essere divino che è in noi si sta manifestando, chiede, reclama la necessaria attenzione, il Sacro bussa alla porta del nostro essere soprannaturale… e qui è l’ostacolo! Soprannaturale qualcosa che la nostra complessa struttura psichica non è “addestrata” a sperimentare, qualcosa che i nostri sensi, quelli su cui basiamo la comune interazione non esperisce, dunque la nostra razionalità sovrana istantaneamente cataloga come non attendibile. Ma… la possibilità che la nostra percezione sensoriale ordinaria sia limitata come quella degli altri organi sensori non apre la porta a nessun dubbio?
Un significativo numero di persone accetta che mistici e Santi abbiano trovato la “connessione” con il Divino, ma certo loro sono Santi è normale, Dio o comunque vogliamo chiamare l’Essere indefinibile che la nostra mente non può comprendere, esiste solo per loro! Per tutti gli altri esseri umani Dio è morto:
“Dio non è mai morto, è l’uomo che continua a morire ogni giorno, credendo di vivere e ingozzandosi di speranza.”
Un giorno un Sacerdote cattolico mi disse: “Non è mai Dio ad allontanarsi da noi, ma siamo noi ad allontanarci da Lui”.
Fermatevi ad osservare una piantina che è nata e vive tra i mattoni di un marciapiede, la vita si è manifestata in un improbabile e angusto spazio. La nostra piantina manifesta la sua “inconsapevole volontà di vita” che trova la sua ragion d’essere nella forza Divina Creatrice che l’ha spinta ad esistere. Forse molti esseri umani hanno dimenticato quello spirito vitale, forse hanno perso ciò che quella piantina connessa con il Divino ricorda, forse molte persone si trascinano in una esistenza triste e insoddisfacente perché hanno dimenticato ciò che quella piantina nella sua totale inconsapevolezza conosce: l’energia Divina che anima tutto l’universo.
Sperimentare il Sacro può aiutarci a ricordare ciò che la “piantina” non ha mai dimenticato, può guidarci a rianimare la nostra essenza Divina al fine di modificare il nostro vissuto.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”
Marcel Proust
Ultima modifica di Wallace il Gio Gen 12, 2012 12:42 am - modificato 1 volta.