Sulla scia di Dag, propongo un link su un argomento di cui si parla pochissimo, cioè il maltrattamento (legale) dei cani in Spagna.
Le perreras sono dei canili lager che si trovano in Spagna. All’interno di questi canili vengono portati i cani randagi, quelli ritrovati abbandonati o anche quelli che il padrone non vuole più, per motivi non precisi. Dopo una decina di giorni che i cani o i gatti sono in perreras comincia il cosiddetto conto alla rovescia per altri successivi dieci giorni, in questi ultimi dieci giorni di vita, i cani o i gatti “ospiti” vengono alimentati pochissimo e se non c’è richiesta di adozione vengono soppressi in una maniera terribile. Senza anestesia, al cane viene fatta una puntura che gli causa la paralisi inizialmente delle articolazioni fino ad arrivare ai polmoni facendoli morire soffocati.
Ecco il link dell'articolo completo
http://www.petsblog.it/post/32705/la-spagna-e-linferno-delle-perreras
Da molto tempo conosco questa situazione in quanto tempo fa ho conosciuto all'area cani una signora che ha salvato uno di questi cuccioli. Spiegava che molti di questi cani erano impiegati nella caccia, e quelli che non "servono" più vengono uccisi nei modi più cruenti in quanto, secondo i proprietari, non valgono nemmeno il costo di una pallottola. Sul web trovate immagini da non dormire la notte (cioè esattamente quello che sta succedendo a me adesso)
Purtroppo i costi per salvare questi cani sono elevati. Cosa possiamo fare? Intanto DIFFONDERE...Un altro piccolissimo contributo è mettere una firma a questa petizione
http://www.thepetitionsite.com/1/boicottiamo-la-spagna/
che sarà presentata alla commissione petizioni del parlamento europeo, per fare pressione sulla Spagna per modificare l'ordinamento e comminare pene severe a chi maltratta gli animali. Ad oggi, in Spagna, è punito più severamente chi non porta un cane al guinzaglio rispetto a chi ne uccide uno in modo cruento.
Secondariamente, vista anche l'attitudine violenta di questo paese verso gli animali, soprattutto i tori, BOICOTTIAMO la Spagna e non scegliamola per le nostre vacanze! Forse così capiranno che, se una tradizione è barbara, è ora di eliminarla.
Le perreras sono dei canili lager che si trovano in Spagna. All’interno di questi canili vengono portati i cani randagi, quelli ritrovati abbandonati o anche quelli che il padrone non vuole più, per motivi non precisi. Dopo una decina di giorni che i cani o i gatti sono in perreras comincia il cosiddetto conto alla rovescia per altri successivi dieci giorni, in questi ultimi dieci giorni di vita, i cani o i gatti “ospiti” vengono alimentati pochissimo e se non c’è richiesta di adozione vengono soppressi in una maniera terribile. Senza anestesia, al cane viene fatta una puntura che gli causa la paralisi inizialmente delle articolazioni fino ad arrivare ai polmoni facendoli morire soffocati.
Ecco il link dell'articolo completo
http://www.petsblog.it/post/32705/la-spagna-e-linferno-delle-perreras
Da molto tempo conosco questa situazione in quanto tempo fa ho conosciuto all'area cani una signora che ha salvato uno di questi cuccioli. Spiegava che molti di questi cani erano impiegati nella caccia, e quelli che non "servono" più vengono uccisi nei modi più cruenti in quanto, secondo i proprietari, non valgono nemmeno il costo di una pallottola. Sul web trovate immagini da non dormire la notte (cioè esattamente quello che sta succedendo a me adesso)
Purtroppo i costi per salvare questi cani sono elevati. Cosa possiamo fare? Intanto DIFFONDERE...Un altro piccolissimo contributo è mettere una firma a questa petizione
http://www.thepetitionsite.com/1/boicottiamo-la-spagna/
che sarà presentata alla commissione petizioni del parlamento europeo, per fare pressione sulla Spagna per modificare l'ordinamento e comminare pene severe a chi maltratta gli animali. Ad oggi, in Spagna, è punito più severamente chi non porta un cane al guinzaglio rispetto a chi ne uccide uno in modo cruento.
Secondariamente, vista anche l'attitudine violenta di questo paese verso gli animali, soprattutto i tori, BOICOTTIAMO la Spagna e non scegliamola per le nostre vacanze! Forse così capiranno che, se una tradizione è barbara, è ora di eliminarla.