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Siamo soli in un bosco, la notte è lunga e noi abbiamo lasciato nel nostro appartamento tutte le false sicurezze che ci fornivano le sue mura. Abbiamo paura… di cosa? Forse di essere assaliti da un animale, forse di trovarci in situazioni che non sappiamo gestire o forse semplicemente di vivere in un ambiente di cui non abbiamo il completo controllo. Molti anni or sono ho vissuto una situazione simile, ricordo ancora il profondo insegnamento che ne ho tratto, ho “sentito” di essere solo una minuscola particella dell’universo, ho acquisito la consapevolezza del sentirsi veramente un piccolissimo elemento di un sistema che poteva distruggermi e in quel momento tutte le false idee che mi ero costruite su me stessa sono crollate insieme alle idee preconcette del mondo… in quel momento ho iniziato a sentire che facevo parte del tutto. Negli anni ho compreso che la “separazione” la creiamo noi e che, come dice Don Juan: “Finché penserai di essere la cosa più importante del mondo non potrai apprezzare il mondo intorno a te. Sei come un cavallo con i paraocchi, tutto quello che vedi è te stesso distinto da tutto il resto".
3 partecipanti
Il mondo intorno a te
Wallace- Messaggi : 298
Data d'iscrizione : 27.11.11
scribaClaudio- Messaggi : 281
Data d'iscrizione : 30.11.11
Età : 61
Località : terzo pianeta del sistema solare
"" Uccidi la separazione! ""
Wallace- Messaggi : 298
Data d'iscrizione : 27.11.11
scribaClaudio ha scritto:"" Uccidi la separazione! ""
Già caro Scriba, ma per farlo devi prima vivere, comprendere ed utilizzare il motivo per cui la "separazione" è stata creata. E' un processo che avviene per gradi... qual'è la strada? Conosci te stesso
scribaClaudio- Messaggi : 281
Data d'iscrizione : 30.11.11
Età : 61
Località : terzo pianeta del sistema solare
Cara PatWallace, l'esortazione "uccidi il senso di separazione!" che mi è balzata alla mente come un felino, dopo la lettura dei bellissimi stralci di esperienza, che la Ana Lia ha condiviso con noi tutti con cuore aperto, come è nel suo stile schivo ma profondo, si trova nel libro "La luce sul sentiero". Tante cose sono in me, ...accantonate... accatastate, a volte riposte con cura, altre un pò alla rinfusa... ma sempre quando è il momento in un modo o nell'altro esse balzano in luce alla mia coscienza, come è successo in questo caso. Forse davvero per tutti noi si tratta di "rinverdire il ricordo" ... della luce da cui veniamo e di tenerlo sempre presente a se. La separazione credo sia "la corda stessa" con cui noi scriviamo quotidianamente la parola "io" e ...la ripetiamo tante volte che finiamo per credere ai limiti che questa corda ci impone. Tuttavia la mia riflessione d'istinto è che "bisogna amare questa illusione" poichè credo che essa permetta a Dio stesso, o se vuoi alla Luce che sostiene il cosmo, di contemplare se stessa e la sua opera incessante attraverso di noi. Contemplare e perdersi nell'ammirazione del creato è secondo me quasi un "dovere di riconoscenza" che abbiamo nei confronti di chi ci ha donato la vita. Cioè ci ha dato la possibilità di sperimentare non solo il mondo come siamo abituati a conoscerlo, ma anche di andare oltre quasi a esplorare nuove e probabilmente infinite realtà. Sciogliere quella corda fugacemente alle volte mi riesce, ma altre me ne faccio cappio da me stesso! e ... quando poi magari me ne accorgo... posso solo ridere del mio comportamento. So che più di altri capirai tu Wallace a cosa mi riferisco. Non dico ciò per tener fuori gli altri da queste mie considerazioni, (avrei potuto scriverti un messaggio privato) ma anzi, forse anche altri potranno riconoscersi in questa altalenante dualità fra sprazzi di SE e ricadute repentine nei gorghi egoisti della corrente della vita, che pur nella sua incredibile bellezza, ci vela costantemente all'esperienza, l'arcano che "solamente un dio può anelare a Dio". ... sul fatto dell'aprire la porta e magari decidere poi di richiuderla... io ho la sensazione che una volta aperta quella porta, si possa solo socchiuderla facendo finta di avere altro da fare... posticipare liberamente la nostra scelta forse... ma prima o poi la Luce tornerà ad urlare alla nostra coscienza. Se il bene è venuto a farci visita, per l'amore profondo che lega il nostro nocciolo più intimo alla matrice divina, allora la nostra anima non dimenticherà mai più il dono di quel momento. Almeno questo a me dice il mio cuore d'istinto, ma può darsi anche che io sia preda facile di scaltrezze sottili che la mia baldanza solare tende a sottovalutare. Un abbraccio a Te PatWallace e alla Lilla e a tutti Voi con l'affetto di sempre.
la_Lilla- Messaggi : 134
Data d'iscrizione : 27.11.11
Età : 44
Caro Claudio,
le oscillazioni di cui parli sono "normali" durante il percorso! Esso infatto non è dritto e piano come tutti noi spereremmo, ma ci mette sempre davanti nuove colline ed asperità che dobbiamo superare con la forza di volontà. Ci sarà sempre un giorno sì...e poi uno no...e poi uno nerissimo...e poi uno fantastico...perchè non ci si addice più la piattezza di tanti giorni tutti uguali. La trasformazione implica travaglio, inesorabilmente. Ed ogni volta ti sembra di ricominciare da zero...ma, come diceva una canzone che mi è tanto cara, è in momenti come questi che impari a vivere di nuovo.
Il post di Wallace a me parla dell'abbandono delle certezze, e dei preconcetti che sono legati ad esse. Parla del riscoprirci come esseri forti e luminosi che non possono essere piegati da paure o difficoltà...mi parla del fatto che basta guardare veramente negli occhi un altro essere umano, anche se ci sentiamo anni luce lontano da lui, per capire che siamo solo parti di uno stesso, magnifico, puzzle, e che non siamo soli, mai, neppure per un istante. Sto scoprendo queste cose e mi sento così...tanto più ampia di prima. Nel momento in cui riuscirai a guardare veramente negli occhi del tuo nemico, vedrai solo la sofferenza e le paure che lo spingono ad agire in modo basso e meschino, e proverai compassione. Allora tutto cambierà...sarà una vera botta, ma ne varrà la pena. E detto da una che è sempre stata solitaria ed asociale è tutto dire
Grazie per le tue belle parole,
un abbraccio
Ana
le oscillazioni di cui parli sono "normali" durante il percorso! Esso infatto non è dritto e piano come tutti noi spereremmo, ma ci mette sempre davanti nuove colline ed asperità che dobbiamo superare con la forza di volontà. Ci sarà sempre un giorno sì...e poi uno no...e poi uno nerissimo...e poi uno fantastico...perchè non ci si addice più la piattezza di tanti giorni tutti uguali. La trasformazione implica travaglio, inesorabilmente. Ed ogni volta ti sembra di ricominciare da zero...ma, come diceva una canzone che mi è tanto cara, è in momenti come questi che impari a vivere di nuovo.
Il post di Wallace a me parla dell'abbandono delle certezze, e dei preconcetti che sono legati ad esse. Parla del riscoprirci come esseri forti e luminosi che non possono essere piegati da paure o difficoltà...mi parla del fatto che basta guardare veramente negli occhi un altro essere umano, anche se ci sentiamo anni luce lontano da lui, per capire che siamo solo parti di uno stesso, magnifico, puzzle, e che non siamo soli, mai, neppure per un istante. Sto scoprendo queste cose e mi sento così...tanto più ampia di prima. Nel momento in cui riuscirai a guardare veramente negli occhi del tuo nemico, vedrai solo la sofferenza e le paure che lo spingono ad agire in modo basso e meschino, e proverai compassione. Allora tutto cambierà...sarà una vera botta, ma ne varrà la pena. E detto da una che è sempre stata solitaria ed asociale è tutto dire
Grazie per le tue belle parole,
un abbraccio
Ana
scribaClaudio- Messaggi : 281
Data d'iscrizione : 30.11.11
Età : 61
Località : terzo pianeta del sistema solare
Vengo scoprendo una Ana Lia decisamente non persona comune e quindi ho detto quello che sto sperimentando direttamente. Ti abbraccio anche io augurando a te e George, buon felice week-end. (io lo sto trascorrendo con mio figlio Andrea... son riuscito a portarlo stamane con me a meditare al parco nord! ma non divaghiamo). Si, è vero dici bene, ci sono oscillazioni e giustamente bisogna accettarle serenamente, o perlomeno il più serenamente possibile. Dopo quelle tremende esperienze di "buio" e di cadute con sofferenza forte, che possono capire solo coloro che son passati da una esperienza simile... è proprio vero, si impara a vivere di nuovo, ma immancabilmente con un orizzonte più ampio. Il post di Wallce, parla anche di paure, immancabili nel profondo di tutti, e da affrontare magari come dici tu, per ritrovarsi più forti e luminosi di quanto credevamo. Infine hai ragione a dire, che dovremmo guardare con infinita compassione ma serenamente anche negli occhi chi ci ha fatto del male e comprenderlo nell'abbraccio che a volte sentiamo di poter dare profondamente a tutto il cosmo. io personalmente faccio difficoltà ancora a poter rimanere sereno dentro di me se richiamo alla memoria certi personaggi. Per la verità si contano sulle dita di una mano... ma non importa, so dentro di me che dovrebbe essere così. Da ultimo, essere asociale credo che sia quasi una necessità forzata e un percorso doveroso, in certi momenti della nostra vita ed evoluzione spirituale. L'importante è non subire la condizione, imparare che si può stare benissimo da soli/e con se stessi ed esser pure felici. Ciò non toglie che possiamo anche apprezzare momenti insieme ad altri e specie profondamente uniti, specie se con anime a noi vicine in senso interiore. Come a me succede immancabilmente con voi. Ciao! Claudio.
ma non divaghiamo). Si, è vero dici bene, ci sono oscillazioni e giustamente bisogna accettarle serenamente, o perlomeno il più serenamente possibile. Dopo quelle tremende esperienze di "buio" e di cadute con sofferenza forte, che possono capire solo coloro che son passati da una esperienza simile... è proprio vero, si impara a vivere di nuovo, ma immancabilmente con un orizzonte più ampio. Il post di Wallce, parla anche di paure, immancabili nel profondo di tutti, e da affrontare magari come dici tu, per ritrovarsi più forti e luminosi di quanto credevamo. Infine hai ragione a dire, che dovremmo guardare con infinita compassione ma serenamente anche negli occhi chi ci ha fatto del male e comprenderlo nell'abbraccio che a volte sentiamo di poter dare profondamente a tutto il cosmo. io personalmente faccio difficoltà ancora a poter rimanere sereno dentro di me se richiamo alla memoria certi personaggi. Per la verità si contano sulle dita di una mano... ma non importa, so dentro di me che dovrebbe essere così. Da ultimo, essere asociale credo che sia quasi una necessità forzata e un percorso doveroso, in certi momenti della nostra vita ed evoluzione spirituale. L'importante è non subire la condizione, imparare che si può stare benissimo da soli/e con se stessi ed esser pure felici. Ciò non toglie che possiamo anche apprezzare momenti insieme ad altri e specie profondamente uniti, specie se con anime a noi vicine in senso interiore. Come a me succede immancabilmente con voi. Ciao! Claudio.
Wallace- Messaggi : 298
Data d'iscrizione : 27.11.11
Bravi i miei pargoli state crescendo bene, vi abbraccio
Patrizia
Patrizia
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